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08 05 2014 | Rimini | Camorra, Palomba: Sequestro Gdf è anche un successo del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza

Giovedì, 08 Maggio 2014

neroRimini | Camorra, Palomba: Sequestro Gdf è anche un successo del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza

 

"La complessa e articolata attività investigativa, già avviata dalla Guardia di Finanza, che ha portato alla richiesta di applicazione delle misure patrimoniali e personali nei confronti di alcuni componenti della famiglia in argomento si inquadra nelle iniziative concordate collegialmente in sede di Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica dirette al contrasto ai fenomeni di criminalità organizzata", spiega il prefetto di Rimini Claudio Palomba in qualità di presidente del comitato, applaudendo all'esito dell'operazione della Gdf e della Procura di Rimini che ha portato al sequestro di 7 imprese nel settore turistico-alberghiero e di 2,5 milioni di euro in altri beni. "Infatti, la forte propensione imprenditoriale, in particolar modo nel settore turistico, costituisce un terreno fertile ed un appetibile approdo per interessi malavitosi di gruppi connessi e non alla criminalità organizzata i quali possono “approfittare” della pressoché totale mancanza di  associazioni delinquenziali locali e dell’inesistenza di un predominio autoctono nelle attività illecite".

 
Da qui è nato il percorso che ha portato alla sottoscrizione del “Protocollo per lo sviluppo della legalità e lo sviluppo del settore ricettivo – alberghiero” il 14 maggio 2013 tra Prefettura, Provincia, Comuni di Rimini, Riccione, Bellaria Igea Marina, Cattolica e Misano Adriatico, Associazione degli Albergatori, Camera di Commercio, Ordine dei Notai, Dottori Commercialisti, Architetti e Ingegneri. "Il documento - spiega il prefetto - delega allo Sportello unico della attività produttive dei Comuni un ruolo centrale in quanto proprio da tale Ufficio prendono il via le segnalazioni relative a situazione che presentano particolari indici di rischio. A tali segnalazioni conseguono più specifici controlli amministrativi svolti dall’Ufficio antimafia di questa Prefettura in cui si innestano gli approfondimenti delle Forze di Polizia e successivamente dell’Autorità Giudiziaria". Il tutto nella logica di un percorso che "costituisce certamente un esempio di collaborazione  inter istituzionale e di perfetta condivisione di intenti con le Categorie economiche, che tende a prevenire già in fase amministrativa (controllo cambi di gestione) qualsiasi forma di infiltrazione criminale. Percorso che verrà esteso anche ad altri settori".


In merito all'operazione delle fiamme gialle interviene anche il sindaco di Rimini Andrea Gnassi. "Fieri di aver contribuito all'esito dell'operazione, fornendo tutte le informazioni necessarie", ha detto il sindaco. "Si scopre definitivamente e ufficialmente il velo anche su un certo modo di intendere ‘la ragion di Stato’. Se è vero che il tessuto della comunità riminese è sostanzialmente sano- e proprio l’attività condivisa e articolata di contrasto al radicamento della criminalità organizzata ne è la chiara controprova- gli elementi investigativi già emersi e quelli che stanno emergendo dimostrano che il problema c’è e non da ora, esiste, è profondo, e dunque ogni tentativo di negarlo, minimizzarlo o di caricaturizzarlo sono inutili e nocivi", è il pensiero del presidente della Provincia Stefano Vitali.


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